Le abilità sociali dei bambini si sviluppano dalle prime interazioni con il genitore. Il momento della separazione dalla mamma è una fase cruciale dello sviluppo dell’autonomia del bambino, dalla prima fase di completa dipendenza, in bambino mostra sempre più di interessarsi ad altro e la madre diventa sempre meno fondamentale, non è più il suo unico mondo. Questa fase dovrebbe essere auspicata e il bambino deve essere aiutato nel suo percorso di autonomia e indipendenza.
Una mamma mi chiede come mai Matteo, il suo bambino di due anni, quando lo porta ai giardinetti non mostra interesse verso gli altri bambini, prediligendo la sua compagnia o giochi solitari. E’ preoccupata che non l’aiuti a favorire le opportune abilità sociali.
Abilità sociali: il genitore può aiutare a svilupparle
Prendiamo spunto da questa richiesta, per parlare in generale del ruolo dei genitori nell’acquisizione delle abilità di socializzazione dei bambini.
Al di là delle caratteristiche personali di ogni bambino, è fondamentale il ruolo dei genitori. Intorno ai due anni, il bambino si separa dalla mamma, diventa più autonomo, comincia ad avere le prime relazioni di amicizia, sottoforma di vicinanza e condivisione. Inizialmente, si interessa agli altri per imitarli, poi comincia a condividere i giochi e, infine, si avvia il vero e proprio gioco con gli altri.
Fiducia nell’altro
E’ fondamentale la fiducia che abbiamo in lui, nelle sue capacità di vivere momenti di interazione con gli altri, anche lontano dal nostro sguardo.
Spesso, bambini che sono stati allattati a lungo, hanno maggiori difficoltà a separarsi dalla madre, perché viene protratta una situazione di dipendenza e gratificazione regressiva.
Se a casa giochiamo sempre con lui, è inevitabile che cerchi la nostra presenza anche quando si trova con gli altri bambini, il bambino deve acquisire l’autonomia nel gioco ed aver fiducia nella presenza della mamma in caso di bisogno.
La capacità del bambino di giocare con gli altri ai giardinetti o in ludoteca, inizia dal nostro modo di porci in questi ambienti. Spesso, si vedono mamme che sono loro stesse che non si separano dal bambino, lo seguono passo passo e, a volte, la vicinanza si trasforma in intrusione.
Per permettere al bambino di separarsi da noi, dobbiamo essere prima di tutto noi ad essere pronte a non sentirci più fondamentali per lui, superare lo stato di fusione. L’amore verso il bambino si dimostra non solo andando incontro ai suoi bisogni di dipendenza, ma anche offrendogli l’opportunità di muoversi dalla dipendenza all’autonomia (Winnicott,1971). Possiamo inizialmente invitarlo a guardare quanti bambini ci sono, esprimere interesse su quello che stanno facendo, incoraggiarlo se mostra interesse verso i giochi e le attività che stanno facendo altri bambini.
Non dobbiamo forzarlo, ma incoraggiarlo. Se un altro bambino è interessato ad un suo gioco, possiamo invitarlo a mostrarglielo, fargli vedere come ci gioca, ma non dobbiamo forzarlo a condividere, se non vuole.
Tenendo sempre presente che i bambini apprendono soprattutto dall’esempio, possiamo anche cominciare noi stesse a mostrarci interessate alle attività degli altri bambini, gratificandolo se mostra interesse lui stesso.
Se siamo apprensive, lui stesso non si sentirà sicuro. Inoltre, ricordiamoci che capire le “regole del gioco” infonde sicurezza, quindi, sia attraverso l’esempio che le parole, aiutiamolo a comprendere le regole della condivisione degli spazi e dei giochi.
Infine, oltre a elaborare le ansie di separazione del genitori, ecco qualche consiglio concreto:
- Giocare con il bambino.
- Incoraggiare il bambino a giocare con gli altri.
- Introdurre il bambino a nuovi amici o aiutarlo a fare amicizia in un ambiente sicuro e solidale.
- Sostenere il bambino quando gioca con gli altri, anche se all’inizio è solo uno contro uno o in piccoli gruppi!
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