Sandra Filippini nel suo bellissimo libro “Relazioni perverse” del 2005 si occupa ampiamente di questo tipo di relazione patologica. Sono relazioni in cui non si ha una relazione tra due individui nel loro complesso, ma tra loro parti. La relazione non si basa primariamente sull’affetto, ma sul potere.
Sono relazioni in cui i membri della coppia spesso non si rendono conto della problematicità del proprio rapporto. L’altro viene usato dal perverso relazionale per sostenere la propria autorità e la propria autostima. I perversi relazionare sono caratterizzati dalla estrema naturalezza con cui manipolano fatti e persone.
Ci possono essere due scenari che caratterizzano l’inizio della relazione perversa:
- All’inizio della relazione la compagna si sente in qualche modo parte del mondo grandioso del perverso, si sentono una “coppia speciale”.
- Oppure può essere la compagna ed essere considerata grandiosa e invidiabile. Lui la mette sul piedistallo e lei ci sta volentieri.
Gradualmente avviene un cambiamento ed emergono sempre più marcati i fattori sottostanti:
- Maltrattamento – fisico e/o psicologico.
- Isolamento – gradualmente la vittima si allontana da amici, parenti e dal proprio ambiente sociale.
- Senso di colpa/Inadeguatezza – la vittima non si sente all’altezza del compagno.
- Denigrazione/Umiliazione – il maltrattante attua comportamenti e comunicazioni atte a denigrare l’altro.
In questo tipo di relazioni c’è un uso sistematico della violenza psicologica, attuata attraverso il controllo e il dominio dell’altro. Il maltrattamento psicologico avviene attraverso il controllo e l’intrusione delle frequentazioni e delle attività del partner e spesso del denaro.
A livello non consapevole, lo scopo del maltrattante è ottenere il controllo dell’altro, negandone l’autonomia. Non può vivere l’altro come persona separata da se stesso.
Il partner che diventa la vittima non si accorge inizialmente dell’aspetto patologico della relazione, perché è catturato dalla grandiosità del perverso-narcisista.
La vittima gradualmente comincia a dubitare di se stessa, della propria capacità di vedere la realtà. Il perverso relazionale, infatti, impone la propria verità a cui il partner si adegua, confermandola.
Il perverso cerca nell’altro l’immagine ideale di Sé, si appropria della sua autostima, della fiducia in se stessa, per incrementare il proprio valore. In realtà il perverso invidia la donna e nega il proprio senso di vuoto e mancanza.
Solitamente a livello psicopatologico, il perverso relazione si colloca in quadri di disturbi di personalità narcista, borderline o antisociale.
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