Le capacitĂ di leadership sono correlate a tratti narcisistici della personalitĂ . Il narcisista è solitamente brillante e trasmette la sicurezza di avere tutto sotto controllo. Il narcisismo può però essere un grave ostacolo. Un buon leader deve infatti favorire la capacitĂ di pensare e di esprimersi del gruppo di lavoro. Non deve primeggiare a tutti i costi con un’idea brillante, ma deve permettere agli altri di brillare. In uno studio di  Nevicka e collaboratori (2011) è stato evidenziato come un leader narcisista inibisca la creativitĂ dei suoi collaboratori. Le persone tendono a scegliere il narcisista come leader, ma questa non risulta essere la scelta migliore.
Seppur le persone narcisiste perseguono la leadership, riescono a ottenere buoni risultati solo fin quando il proprio interesse è in linea con quello dell’organizzazioni di cui sono i leader. La rassegna di Susanne Braun del 2015 evidenzia i pro e i contro della personalitĂ narcisista come leader. Solitamente una persona estroversa, fiduciosa in se stessa e con un alto QI (Quoziente Intellettivo) è considerato un buon leader. Una persona simile può essere tentata di fare sfoggio della propria dominanza e intelligenza il piĂš possibile. Spesso, invece, un buon leader deve avere la capacitĂ di fare un passo indietro, in modo da dare spazio al gruppo per trovare e creare soluzione. Il pensiero di gruppo può essere soffocato dal pensiero del leader, a cui tenderĂ a conformarsi. Se il leader suggerisce subito la sua soluzione, per il gruppo sarĂ piĂš difficile essere veramente creativo.
Ci sono quindi aspetti positivi e negativi del narcismo. Attraverso un percorso psicoanalitico, il narcisista riattualizza nel tranfert gli aspetti negativi e distruttivi della sua personalitĂ , sono quegli aspetti che fanno vivere il narcista in una continua sensazione di impotenza, in una incapacitĂ di amare e di sentirsi soddisfatto, perchĂŠ ricerca sempre la prevaricazione e la sensazione di potere sull’altro. Green ne Il complesso della madre morta (1983) ipotizza infatti che il problema del narcisista è l’identificazione con quella che lui chiama la “madre morta”, ovvero una madre depressa che ha disinvestito il figlio nei primi anni di vita. La madre ha continuato a occuparsi del figlio, ma in modo emotivamente distaccato, probabilmente per un lutto o perdita. Pur avendo una vita apparentemente soddisfacente, il narcisista continua a identificarsi con questa immagine di madre morta. Nel relazione psicoanalitica ad alta frequenza si ha la possibilitĂ di risanare, attraverso il lavoro nel tranfert, l’identificazione con la madre morta, cioè questa relazione primaria affettivamente deprivante andando cosĂŹ a trasformare positivamente il bisogno di non sentirsi impotente prevaricando sull’altro, anche sui propri collaboratori.
Per questo un leader che è stato un’analisi, è sicuramente un leader migliore.
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